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Non ne servono tante o tanti, ne bastano poche o pochi. I miei veri amici li posso contare sulle dita di una mano, perché ho vissuto all’estero la maggior parte del mio tempo cambiando Paese ogni 4/5 anni. Un amico è per sempre si dice, ma questo per me è vero solo in parte mentre ritengo sia vero l’altro modo di dire e cioè che l’amicizia vada coltivata. Se ti dimentichi di una persona perché non la cerchi mai, come puoi pretendere dopo anni che al tuo battere essa risponda positivamente? A me è successo con una cara amica, vicina di casa, all’epoca della nascita di Giulio che era affezionatissima a mio figlio e che non ho più cercato da quando ho cominciato a lavorare all’estero. L’ho chiamata circa due mesi fa e non ha risposto perché sicuramente non conosceva il mio numero e le ho lasciato un messaggio su WhatsApp come se ci fossimo viste da poco e non venti anni prima. Nella mia stupida presunzione mi aspettavo che rispondesse al vocale o che mi chiamasse, invece silenzio. Me lo sono meritato, perché se si vuol bene si trovano sempre 5 minuti, magari una volta l’anno, per farsi sentire e non sparire con il pretesto di essere impegnati con il lavoro e con la famiglia.

E anche vero però, che a parte gli amici “storici” che uno perde cammin facendo, ma che si possono recuperare se si trattava di sincera amicizia, altre persone che entrano nel proprio percorso possono, con il tempo, dimostrarsi degli amici così come altre persone che tu consideravi amici, una volta perduta la quotidianità del rapporto, si dileguano nel nulla.

Io ad esempio durante questi due anni di pandemia e fino ad ora ho sempre ricevuto ogni settimana un messaggino da una persona conosciuta nella mia ultima sede estera di lavoro verso la quale non mi sentivo particolarmente amica quando ci si vedeva nei cocktail o altri eventi conviviali, una conoscente, come si suol dire, come tante altri che hanno attraversato la mia vita. E chi l’avrebbe detto che avremmo condiviso così in armonia pensieri, storie, emozioni e poi a distanza. Mah, non si finisce mai di conoscere l’essere umano. Al contrario, ero sicura sin da subito che la mia amicizia con Pauline, che ho conosciuto all’estero, avrebbe superato la quotidianità del ritrovarsi e sarebbe durata anche se viviamo in due posti differenti, io al Centro Italia, lei nel Nord Italia. Io e lei, appena possiamo, ce ne andiamo in vacanza, fosse solo per un lungo weekend. Ci piace viaggiare e io capisco quello che pensa e che prova già dal suo “ciao, come stai” così come lo capisce lei.

Tutto questo scrivere è per dire di non arrivare a 60 anni per ritagliarsi del tempo per un amico, anche se il ritmo di questa vita fa di tutto per portarci verso un’altra direzione. Io l’ho capito adesso, dopo che a mia volta sono rimasta delusa da amici da cui pretendevo un qualcosa che non mi hanno saputo dare perché a causa di questo incessante ritmo di vita non hanno neanche capito cosa io volessi da loro, non si sono fermati perché hanno dato priorità ad altre cose, così come non mi sono fermata io durante questi anni passati. Morale: chi la fa, l’aspetti….

Ah, a proposito, la foto qui sopra ritrae me e tre mie amiche “storiche” con le quali mi incontravo ogni estate al mare. Abbiamo viaggiato molto, facendo un viaggio importante all’anno e mi sono venute a trovare in quasi tutti i Paesi dove sono stata per lavoro. Solo il lock-down ci ha fermato, ma abbiamo ripreso a viaggiare questo mese di settembre.

E per finire questo mio post, sul fatto che se un’amica chiama, lascia stare tutto e ascoltala, ho ricevuto agli inizi di settembre una richiesta di aiuto da parte di Antonietta che mi chiedeva di organizzare con lei una vendita di abiti vintage presso un noto market di Roma. Antonietta ha bisogno di soldi e figuriamoci se accetta un aiuto finanziario da parte mia o di chicchessia. Abbiamo messo insieme le nostre cose, io ho rimestato negli armadi e nei cassetti in cerca di abiti e accessori che non usavo più ma che non mettevo nei miei sacconi per la beneficienza perché erano comunque indumenti particolari. Ho preparato degli allestimenti e li ho fotografati per mandarli ad Antonietta che si sta dando da fare per ottenere delle postazioni di vendita nei mercatini. Pubblicherò qualche foto su FB e Instagram de Il baule di Gloria Bicci. Per una settimana ho lavorato incessantemente mattina e pomeriggio; non so se piaceranno i vestiti che ho scelto o le foto che ho fatto, ma che grande gioia aver visto un po’ di speranza negli occhi della mia amica. Vedremo se riuscirà, o meglio, se riusciremo (perché l’aiuterò ancora) a venderli.

Evviva gli amici veri!!!!!!

Gloria Bicci - La ragazza con il sax - Firma Blog

Gloria Bicci

Autrice e protagonista

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4 Commenti

  1. Lucia

    Per me l’amicizia è come una relazione, quindi deve essere sempre curata, coltivata con tutte le attenzioni che una relazione d’amore richiede.

    Sono d’accordo con quello che dice Gloria che molte volte questi aspetti ci sfuggono di mano perché per un motivo o per un altro ci si allontana e poi si fa fatica a ritornare.

    Con gli amici storici capita che delle volte non ci si capisca, altre volte si va d’accordo, a volte si è un po’ lontani, ma rimane sempre quella connessione affettiva e difficilmente si riesce a staccarsi del tutto perché qualcosa dentro rimane sempre, anche quando si è lontani per tanto tempo.

    Poi molte volte viene il dubbio se quella che consideravi un’amicizia vera e che si interrompe per svariati motivi, anche futili, fosse effettivamente sincera, così come è successo a me con un’amica d’infanzia. E allora ci si pongono delle domande: dov’è la vera amicizia, com’è possibile che un’amicizia di quasi quarant’anni possa finire, in che cosa consiste l’amicizia. Forse è come quei rapporti che vanno avanti da tanto tempo e poi alla fine non si ha più niente da dirsi e allora si cerca il cavillo per poter tagliare. Ecco, probabilmente questa è la risposta a quello che io penso sull’amicizia. Questo meraviglioso rapporto, così come succede in amore, fa parte delle relazioni, sono bellissime quando funzionano, quando vanno bene, quando hai tanto da condividere e poi ad un certo punto tutto svanisce senza neanche un vero motivo.

    Provo una profonda tristezza quando penso alle amicizie finite…. Vorrei che l’amicizia durasse per sempre. Forse un rapporto d’amore lo accetto di più che finisca perché condividi tanti problemi familiari e tante altre cose e quindi ci sta che possa finire per incompatibilità di carattere ma l’amicizia no, secondo me, no, non dovrebbe perché tutte queste cose non le condividi così in pieno con un amico col quale condividi altri spazi fatti di confidenze, di complicità, anche di arrabbiature che si potrebbero dare ad un’amica o ad un amico e quindi mi chiedo, perché debba finire.

    E da ultimo vorrei dire che è la prima volta che mi capita di vedere fiorire un’amicizia di affetto nei confronti di persone conosciute da poco e con le quali ho condiviso in otto mesi tantissime cose, anche perché è da poco che ho cominciato a viaggiare. Prima ero impegnata nella quotidianità della famiglia e non avevo neanche l’opportunità di conoscere gente nuova.

    Ebbene, è stato come scoprire un mondo nuovo in cui la magia ha fatto sì che abbiamo condiviso non solo la passione per la danza, ma ci siamo confidate come se ci conoscessimo da anni, anziché da mesi e ancora stento a credere che sia successo proprio a me. Spero proprio che nulla inquini il rapporto che si è creato con queste tre anime e che questa simbiosi rimanga per sempre.

    Rispondi
  2. Annalisa

    Nella mia vita l’amicizia è stata fondamentale perché non essendo stata mai sposata, non avendo figli né convivenze, le amiche sono state un mio riferimento costante.

    Nel premettere che per me l’amicizia è una cosa seria, faccio una distinzione tra amici e conoscenti, debbo dire che sono stata forse fortunata perché ne ho alcune, poche ma vere, che mi hanno compensato di alcune mancanze e tutt’ora è così. Io ho delle amiche/sorelle con le quali ho condiviso i miei momenti più difficili e non saprei dire come avrei fatto a superarli senza di loro.

    Pensando al presente, questo mio pensiero è talmente radicato in me che spiega anche il rapporto di amicizia che sto vivendo con due nuove “amiche” che si sono aggiunte, durante un incontro conviviale e in maniera puramente casuale, ad una mia amica di vecchia data. Siamo un bel gruppo di quattro signore (o meglio, di “girls”, perché così ci sentiamo) e per il momento ci troviamo unite armoniosamente e magicamente. Spero che questo rapporto duri in modo da poter annoverare le due ragazze tra le mie amiche.

    Rispondi
  3. Imma

    La vita senza un amico non avrebbe motivo di essere vissuta, sarebbe una vita sterile permeata di egoismo, solitudine, pessimismo e superbia….

    L’amicizia è condivisione del cuore: gioire o piangere insieme, vedere felice l’amico ed esserne felice oppure essere triste quando il suo cuore è cupo…

    Tutto questo è amore e tutto questo è quello che provo con i miei amici storici e con due nuove amiche conosciute da meno di un anno quando ero in vacanza con un’amica carissima. Tra di noi si è creato un rapporto particolare, con loro riesco ad essere me stessa e a confidarmi come se le conoscessi da sempre.

    Sono certa che non mi deluderanno mai come io non lo farò con loro, perché se è vero che le amicizie sincere che hai da sempre sono un punto fermo, ho realizzato che capita forse una o comunque poche volte di incontrare nella vita nuove persone con le quali si crea un filo di connessione che ad un occhio disattento sembra sottile e fragile ma che se lo vai a toccare è resistente come un filo di acciaio.

    Evviva gli amici, vecchi e nuovi!

    Rispondi
  4. Ingrid

    Io penso che gli amici non devono essere simili, le differenze di cultura, del temperamento, dei paesi di origine possono arrichire.

    Per esempio io che vivo in Norvegia mi trovo molto vicina alle mie amiche italiane, divido con loro tutte le dramme della vita privata, lo sviluppo politico, prendo e do consiglie e sono piena di fiducia.

    Le mie amiche italiane sono diventate la parte importante della mia vita, il
    cemento emozionale.

    Poi beati sono quelli che hanno conservato gli amici del infanzia, quelli che ci ricordano piccoli, insicuri, ridicoli, quelli che ricordano anche i nostri genitori, a volte i nonni.

    L’amicizia tra uomini e donne secondo me è molto preziosa. Puo’ apprire a noi in modo sincero il mondo maschile, allargare gli orizzonti.

    Senza l’amicizia la vita sarebbe insopportabile.

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