Per Gloria, la famiglia è uno dei punti fondamentali della sua vita, sia la sua famiglia d’origine, sia quella con Marco e Giulio.
Iniziamo la nostra discussione sul primo dei tanti temi trattati dalla scrittrice in merito alla famiglia.
Gloria commenta che quando un genitore anziano e malato rimane solo, bisognerebbe farlo vivere con il figlio/a che non ha problemi di spazio, e che può, quindi, accoglierlo nella propria casa.
Gloria, quando si reca per lavoro la seconda volta in Sud America, pone al marito come condizione per trasferirsi con la famiglia, di avere con sé, la propria madre, ormai ultrasettantenne e cagionevole di salute. La madre la fa partire assicurandole che l’avrebbe seguita, ma poi non se la sente di trasferirsi, anche se per soli quattro anni, in un Paese straniero e non la raggiunge, rimanendo in Italia.
Cosa pensate di quello che scrive Gloria su questa tematica quando afferma che è giusto fare spazio nella propria famiglia al genitore solo? Pensate che un genitore in casa del figlio possa alterare gli equilibri di coppia? Guardate bene che Gloria non si riferisce al genitore autonomo che non andrebbe mai dal figlio, ma parla esclusivamente di quei casi in cui il genitore è ammalato, fosse pure di solitudine, e vi è spazio per lui in casa del figlio. Insomma, una situazione in cui il genitore non dà alcun disturbo alla coppia, ma sa di non essere escluso dalla vita del figlio, che vive sotto lo stesso tetto e che può averlo vicino, nei momenti di fragilità quando il distacco dalla vita si farà più concreto e tremendo.

Gloria Bicci
Autrice e protagonista
”La ragazza con il sax”
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Sono un ragazzo di 36 anni e sono capitato per caso in questo sito. Mi ha incuriosito la recensione del libro fatta dal tecnico Tommaso e sono andato a curiosare sulla scrittrice che lo aveva ammaliato con il suo fascino. Sono entrato nel Blog e voglio dire la mia. Non sono né fidanzato, né tantomeno sposato. Non saprei come mi comporterei, perché fortunatamente i miei genitori sono in salute e ancora non anziani. Una cosa però voglio dire, se uno di essi restasse solo, fragile ed ammalato, lo prenderei immediatamente in casa da me, senza pensarci un minuto. Raffa
Ciao Raffale! Mi trovo in una situazione simile 😉 Devo dire che concordo pienamente con te!
Ottimo! E comunque preciso. Se avrai spazio in casa e potrai permetterti una badante, ma che fastidio darebbe a tua moglie ad esempio una madre ammalata?
Si si infatti sono d’accordo. Non mi darebbe fastidio assolutamente!
Hi, I’m Karim, the fiancé of Gloria when she was in Morocco. I didn’t know anything about the book since two hours ago, when Gloria sent me the news by whatsapp. Unfortunately, I don’t understand well Italian and for the moment I’m not able to read a book in Italian. I hope she told nice things about me😦. On the contrary, I’ve perfectly understood the first topic posted by Gloria. When she left Morocco my mother who lived alone, didn’t feel well at all and I was afraid of losing her. From that moment, she lives in my house and I hope she will continue living for a very long time. Concluding: yes, definitely yes, an old and solitary parent, if he desires it, has the right to die in the family of his son or daughter. Gloria I need time to read your book but be sure that I will not leave you alone in this new experience for you. I will intervene in your Blog again, as I could see in the list that other interesting arguments will come.
Mah? Quando i genitori restano soli molto probabilmente si adattano alla compagnia dei figli a casa di questi ma sicuramente vorrebbero tanto che fossero i figli ad adattarsi a vivere dai genitori e regalare loro ancora per un po’ quel sapore di vita passata …
Me lo chiedo ogni giorno quale soluzione possa soddisfare entrambi le necessità dei figli e dei genitori …
Non ho più, purtroppo i miei genitori, ma se fosse servito avrei sicuramente fatto spazio per entrambi in casa mia, suoceri compresi. Credo che per la maggior parte dei nostri anziani sia importante sapere che, in caso di necessità, ci sia un porto sicuro in cui rifugiarsi, dove sentirsi protetti, coccolati ed amati!
È pur vero che ciò non sempre è realizzabile, per obiettive difficoltà di natura economica, logistica, lavorativa, ma “ nihil difficile volenti”!
Auguriamoci che prevalga sempre l’amore sull’egoismo
Ciao a tutti!
Sono Ingrid, amica norvegese di Gloria, e per tanti anni abbiamo condiviso amore profondo per la Sicilia, per me una patria adottata.
Tra tanti altri argomenti sempre intressanti e emozionanti che abbiamo discusso insieme con Gloria, era sempre presente il concetto di famiglia, molto importante e caro per Gloria.
Gloria viene di una famiglia grande. molto unita e solidaria. Non ho mai sentito neanche una parola dura o critica riguardando i suoi genitori, gia defunti da tanti anni,
Il suo rapporto con la madre era specialmente vicino e molto sentimentale, con tanti riccordi di devozione e tutti gli sforzi per creare una figlia felice, colta, educata e istruita.
Sua madre era molto in”avanguardia del suo tempo quando a deciso di mandare Gloria a studiare inglese in Gran Bretagna.
Forse proprio quel viaggio ha formato in Gloria la sua passione per i paesi lontani e culture diversi.
Gloria sempre si `e fatta in quattro per poter accudire, proteggere, accontentare sua madre in tutti situazioni a volte drammatici .
E allora, cosa penso io dal necessita di dividere il proprio spazio anche psikologico con un genitore anziano?
Devo dire che questa domanda non ha una risposta definitiva. Qui dobbiamo pesare tutti pro e contra, mettendo anche in considerazione la voglia degli altri membri di famiglia.
Una figlia adulta di solito ha un marito, i figli adolescenti , altri parenti e forse anche lavoro al tempo pieno.
Si parla tanto in questi tempi di un generazione di donne- tramezzini, tormentati tra figli ancora non sistemati che causano pensieri e i genitori non-autosufficienti, che aspettano troppo e non danno nessun spazio alle figlie a volte gia in tarda eta.
Poi esiste sempre il problema dei rapporti tra suoceri e il genero, esiste il pericolo di distruggere il matrimonio.
Naturalmente tutto dipende dal tipo di famiglia dove esiste quel problema.
Se avessi quella situazione avrei preferito di risolverla con aiuto di infermieri e badanti, e lo stesso vale anche per me stessa nel futuro. Non vorrei essere un peso per i miei figli nelle loro case.
Desidero ringraziare le persone che hanno partecipato al primo argomento del mio Blog.
Innanzitutto, i due ragazzi Raffaele e Alessandro che lo hanno aperto e che hanno dimostrato, ancora una volta, che la nuova generazione non è rappresentata da giovani privi di ideali, ma da persone con valori, che qualcuno chiamerebbe d’altri tempi, ma che io chiamo valori fondamentali senza soluzione di continuità.
A Fabrizio riconosco di aver messo in luce una realtà alla quale non avevo pensato, e cioè che il genitore rimasto solo vorrebbe che i figli vivessero da lui e non viceversa e ad Alessandra l’aver ricordato la massima che ho sempre fatto mia, e cioè che se si vuole, si può far tutto, o quanto meno tentare.
Ho già ringraziato Karim e Ingrid, in bilaterale e qui voglio solo aggiungere, per i lettori del mio romanzo, che ho dei dubbi ora, dopo aver letto i commenti di Karim espressi senza veli e con coraggio, su quanto ho scritto a proposito degli uomini decisi (pag. 99) e che forse ho attribuito una forte personalità a chi non l’aveva e viceversa; a volte, basta un non gesto o un silenzio per capire le persone, anche dopo molti anni. Alla cara Ingrid, che la pensa come una vera nordica, desidero dirle che il suo punto di vista è assolutamente rispettabile, specialmente se si tiene conto della mentalità dei Paesi del Nord Europa; in Italia, a differenza di tanti altri Paesi, i nostri figli appena maggiorenni non sono mai un peso per i genitori e non lo saranno neanche a quarant’anni ed è abbastanza naturale che i figli pensino la stessa cosa del loro genitore anziano rimasto solo.
Spero continuiate a seguire gli altri argomenti del Blog, fermo restando che in ogni momento è possibile intervenire nelle precedenti discussioni e ancora grazie!
Gloria