Consigli di lettura

ZULEIKA FUSCO – Donna e Tango. Il coraggio di esporsi, il coraggio di essere
Questo mese non consiglio alcun libro, ma un articolo che ha scritto Zuleika Fusco che molto meglio di me ha saputo esprimere le emozioni e i contrastanti sentimenti dei tangueros (o tangheri) e la filosofia alla base del gioco di questa danza.
Non conosco questa autrice perché l’articolo mi è pervenuto da una mia amica, ma mi piace come scrive e come sente. Appena riesco a fermarmi un po’, la vado a sbirciare su FB perché mi sembra una persona molto, ma molto interessante.
Ecco il sito per andare a leggervi il bellissimo articolo:

Oliver Van Beenen – ”Heineken in Africa – La miniera d’oro di una multinazionale europea”
Vi invito, prima di leggere il libro, a guardare il video che troverete su YouTube cliccando qui relativo al saluto di Jean-Francois van Boxmeer, CEO di Heineken International – azienda seconda produttrice di birra al mondo – che ha lasciato a giugno 2020 la direzione della Società dopo circa 15 anni di direzione. Il video è intitolato Farewell of […] e, conoscendo le sfarzose feste organizzate da Heineken per commercializzare il suo marchio nei paesi africani in cui ho lavorato, mi aspettavo di vedere, appunto, qualcosa di grandioso. Il video è stato pubblicato nel maggio 2020, in pieno lockdown in Olanda. Dopo aver ascoltato il saluto del CEO e altri video in cui egli veniva intervistato, mi sono letta il libro che posto questo mese.
Il libro ha suscitato dibattiti e polemiche per gli argomenti trattati, che hanno richiesto da parte del giornalista autore del libro inchiesta sei anni di raccolta di notizie ed informazioni nei paesi africani in cui sono presenti i birrifici di cui la Heineken detiene almeno le quote al 50%. Vi rimando alla recensione apparsa nel sito web della Fondazione Aurora e che potete trovare qui, nell’ambito del filone Africa from within. Buona lettura!

Mimmo Marando – ”Gli ultimi resteranno…ultimi”
Il libro che consigliavo nell’ultima pubblicazione è un libro di Mauro Corona che ben si collegava all’argomento del Blog sulle Camminate in montagna d’estate. Molti mi hanno scritto ringraziandomi perché hanno comprato e apprezzato il libro. Corona non ha certo bisogno di me per farsi pubblicità e francamente non lo avrei voluto citare, ma il suo libro mi era piaciuto e, dunque, chapeau per la sua bravura.
Questa volta consiglio un romanzo di uno scrittore sconosciuto. Si chiama Mimmo Marando ed il titolo è Gli ultimi resteranno …. ultimi. Non vi è una prefazione da parte di un nome noto né un richiamo a qualche articolo di stampa che presenti il Marando, ma una prefazione della sua amica Sara in cui parla di un mondo che non prevede imperfezioni. Il protagonista […] è una macchina “uscita male” […] Più strada percorre più il danno peggiora, in questa strada tutti sono più veloci di lui, suonano perché è lento, lo superano, lo spintonano, si piazzano davanti, frenando il suo cammino. Ma lui riparte…… […] vorrebbe una strada più larga dove ci sia spazio per un’altra corsia, una corsia dedicata alle persone che come lui non possono permettersi l’alta velocità, ma che gli permetta, semplicemente, di arrivare a destinazione.
Questo libro non si trova in nessuna libreria, Mimmo lo aveva fatto stampare da una tipografia e lo donava ai suoi amici. Chi volesse entrare in contatto con i familiari dello scrittore, che ora non c’è più, può scrivere alla mail di info@gloriabicci.it e provvederò io a trasmettere il messaggio.

Mauro Corona – ”I misteri della montagna”
Molti di noi sono tornati dalle vacanze al mare o alla montagna. Io dopo aver trascorso a luglio quasi venti giorni al mare ora mi appresto a passare una settimana in montagna. Sono andata a rileggermi il libro di Mauro Corona che posto questo mese e lo faccio con piacere, al di là della personalità del suo autore. Non sono interessata al personaggio pubblico molte volte scomodo perché irriverente (ma agli artisti si perdonano molte cose, basta guardare ai Grandi del passato); a me piace il suo modo di descrivere la montagna con i suoi segreti. Ho trovato magnifico il capitolo sul Vento “[…] E anche lui, come l’eco, diventava un personaggio misterioso dal volto imperscrutabile. Un viso da immaginare, cercare, vedere. Nel suo estroso vorticare, a volte gioioso, spesso irritato, ogni tanto lunatico o cattivo, c’era un via vai di gente invisibile. E occhi dappertutto. Il segreto del vento stava nella voce: dentro quel fiato solido prendeva forma un volto, un ghigno che cambiava a seconda dei toni.”
Ma anche il capitolo sui Ruscelli è notevole, forse perché quando vidi da vicino la montagna in estate per la prima volta fu proprio il fatto che “sbucano di colpo qua e là”, “Sono limpidi come vetro liquido”, e “cantano ognuno con una voce diversa”, ad attirare il mio stupore. Eh, sì, perché come dice lo scrittore “I ruscelli, quando nascono, fabbricano lo strumento, e quello suonano per sempre. Fanno capolino da qualche parte e si mettono a correre. Durante la corsa limano, scavano, vangano, saltano, frugano. Insomma costruiscono la loro cassa armonica …. Ogni percorso è diverso perciò ogni voce è diversa”.
E che dire del capitolo Il cuore degli alberi? È magnifico tutto, ma la parte finale sugli alberi invisibili mi ha fatto venire le lacrime agli occhi, quasi che gli alberi di cui parla Corona fossero delle persone.
Insomma, è un gran bel libro scritto da chi ama veramente la montagna e la fa amare descrivendola come un cuscino di muschio che può udire tutto, imprigionare voci d’uomini e canti d’uccelli.
Mi piacerebbe sapere che emozioni provate a passeggiare lungo le stradine di montagna d’estate, possibilmente in silenzio, ascoltando i rumori della natura tutt’attorno e se vi è capitato di fare degli esercizi di meditazione in cui l’immagine della montagna viene evocata per prendere coscienza del silenzio e della tranquillità interiore ma anche come esempio di immobilità, dura e solida, nonostante le perturbazioni che deve patire, così come noi subiamo le nostre tempeste emotive.

Giorgio Ieranò – ”Arcipelago. Isole e miti del Mar Egeo”
E parlando nel mio Blog dell’argomento I viaggi che mancano tanto, mi sono venuti in mente i miei numerosi viaggi nelle isole greche e sono andata a cercare nella mia libreria il libro di Ieranò che posto questo mese, che ho acquistato recentemente, anche se il libro è del 2018, quando ho iniziato a creare la mia collezione di moda di sete e ho dato un nome di donna della mitologia greca ad ogni modello realizzato. Consiglio questo libro, che non è certamente un ordinario manuale di viaggi bensì uno scritto per una più profonda conoscenza storica e culturale dei luoghi, non solo a chi ha programmato una vacanza nelle isole dell’Egeo e non solo agli amanti della Grecia, ma a tutti coloro che amano l’avventura, la storia, i miti. Portarsi dietro il libro in vacanza in questi luoghi, significa darsi un’opportunità di godere oltre che della bellezza del mare e della vita festaiola notturna, della vista sull’arcipelago con gli occhi rivolti ai tempi antichi e nel contempo a quelli odierni.
Nell’intervista che ho rilasciato qualche giorno fa, mi hanno chiesto nella pianificazione dei miei viaggi all’estero, sia pre sia post Covid con quali modalità io mi informo sul Paese che intendo visitare e quali tipi di informazione ritengo di dover acquisire. In sintesi, io ho risposto che non ero un soggetto interessante sotto questo punto di vista perché l’80% dei miei viaggi li faccio andando a visitare gli amici conosciuti in venticinque anni di lavoro all’estero e non mi devo preparare il viaggio, affidandomi per buona parte ai suggerimenti di chi mi ospita e che, in ogni caso, per il restante 20% dei miei viaggi, che non faccio mai da sola, mi scelgo un hotel o un B&B in un’area centrale del luogo che visito, mi compro i biglietti aerei on-line, mi compro una buona guida turistica, scarico sul mio telefonino le App. dei musei che penso di visitare, cerco di capire attraverso le informazioni su Internet, quale sia il periodo preferibile per recarsi in quella determinata località. Post Covid, finora non ho ancora fatto alcun viaggio all’estero della tipologia del 20% succitato, ma penso che la mia scelta primaria riguarderà la situazione sanitaria rispetto alla pandemia, privilegiando i Paesi che hanno avviato delle serie campagne vaccinali.
Venendo a noi, io fra tre giorni vado per una breve vacanza nel Sud Italia e vi lascio con questo consiglio di lettura e se avete tempo e voglia, mi farebbe piacere conoscere le vostre modalità di informazione e di programmazione dei vostri viaggi all’estero. A presto, e nel frattempo, buone vacanze!


Fiorenzo Carpi – ”Ma mi”
Posto che i miei interessi letterari spaziano dal campo della narrativa di genere a quella d’avventura e, visto che amo ogni forma di arte, essi abbracciano anche la musica, il teatro, il cinema e la televisione. Il libro che vorrei ora portare alla vostra attenzione, parla di un grande musicista del Novecento, Fiorenzo Carpi, deceduto nel 1997. Per intenderci, il compositore di Le Mantellate, Ma mi, quello che ha creato i temi del Pinocchio di Comencini, che ha scritto le musiche di quasi tutti gli spettacoli di Dario Fo e le musiche degli spettacoli di Giorgio Strehler, nonché musiche da film di successo.
Ho pensato a questo musicista quando nel cruciverba che stavo riempiendo ho dovuto rispondere alla domanda sul nome della 22^ edizione del festival culturale che è iniziato da poco a Milano (La Milanesiana) e che ha dedicato la serata del 14 giugno al fondatore del Piccolo, ossia a Giorgio Strehler, a cento anni dalla sua nascita. Di Fiorenzo Carpi, autore delle musiche degli spettacoli di Strehler, lo stesso regista ha scritto: “Dichiaro che Fiorenzo è grande ed io sono colpevole di non averglielo detto”.
Fiorenzo era realmente come lo descrivono in questa monografia e merita che venga conosciuto da più persone. L’unico appunto, se così posso esprimermi, che mi sento di rivolgere agli autori e a chi ha collaborato con essi, riguarda la giusta posizione che occorreva dare, a mio avviso, alla seconda moglie di Fio (che pure la maggior parte delle persone intervenute nel libro hanno conosciuto e amato). Questa energica, colta e grande donna è stata appena nominata all’inizio del libro con il suo nome e cognome, senza alcun riferimento personale al musicista, quasi fosse stata nella vita dell’artista, una terza parte di poco conto e solo perché non si poteva non nominare visto il suo lascito di documenti e fonti al Piccolo. La signora, deceduta undici anni dopo il marito, riposa nella stessa tomba, nel Monumentale di Milano ed io, che ho conosciuto entrambi mi piace ricordare che lei “[…] coltivava la memoria del marito. All’arte di lui, che il Piccolo di Milano ha celebrato la scorsa stagione con una mostra, dedicava non solo il ricordo, bensì autentica passione, messa al servizio dell’iniziativa milanese assieme a documenti e ai materiali di sua proprietà […]. Così scriveva di Carla, non io che non sono nessuno, ma il quotidiano di Roma, l’indomani della sua morte.
Comunque, ora mi preme sapere la vostra opinione su artisti introversi, riservati, schivi come il maestro Carpi. La storia è piena di esempi.

Wilbur Smith – ”Il richiamo del corvo”
Un altro autore che amo è Wilbur Smith. Normalmente non leggo romanzi del genere di narrativa d’avventura, ma da quando ho scoperto Smith e un altro scrittore nel periodo del mio lavoro africano (v. da pag. 22 a pag. 30 del mio romanzo La ragazza con il sax) non mi sono persa un suo libro, dal suo primo romanzo scritto nel 1964 a quest’ultimo, scritto nel 2020. Chi ha letto il suo libro Quando vola il falco, si ricorderà del suo protagonista Mungo St John. Ebbene, Mungo lo ritroviamo in questo ennesimo capolavoro di Wilbur Smith.
Non voglio aggiungere altro, rilassatevi con la mente e vivete le avventure narrate in questo romanzo, che ci racconta dello schiavismo in America e che ci proietta con la mente in un Paese in cui ancora si lotta contro il razzismo, anche se, fortunatamente, viene praticato da una minoranza della popolazione, ma che resta un grave problema sociale.
Vi piacciono i romanzi di Smith e cosa pensate della tematica dell’odierno razzismo presente non solo negli States ma anche in altri Paesi?

Stefania Auci – ”I leoni di Sicilia”
Faccio un accenno, a pag. 42 del mio romanzo, al libro di Stefania Auci. Mi è piaciuto molto, l’ho letto in gran parte sul treno mentre andavo e poi ritornavo dalla Sicilia.. Per raggiungere l’isola via nave occorre attraversare lo Stretto di Messina e leggendo il romanzo della Auci, mentre anch’io superavo lo Stretto, sono ritornata col pensiero al periodo storico in cui è ambientata la saga della Famiglia Florio e della sua ascesa commerciale fino ai giorni nostri in cui il marchio Florio è conosciuto ed apprezzato nel mondo intero.
Che ne pensate dei libri che ripercorrono le storie di Famiglie, come quella dei Florio, e che portano il lettore a rivivere modi di pensare, di comportarsi e di essere, di altri tempi?

Isabelle Allende – ”Lungo petalo di mare”
Io parlo a pag. 41 e 42 del mio romanzo, dell’autrice del bellissimo libro Lungo petalo di mare, ossia di Isabel Allende.
[…] mi incanta il suo modo di esprimersi perché invia dei messaggi al lettore con estrema naturalezza senza perdersi in paroloni complicati e in frasi troppo costruite. Ritengo che i veri intellettuali, non abbiano bisogno di erigere delle impalcature all’interno delle quali costruire un palazzo. No, i lettori capiscono subito la bellezza di quel palazzo […]
Pensate anche voi che i lettori apprezzino la bellezza dello stile di una scrittura come quella che ho sintetizzato più sopra?
Commentate qui sotto!
Sezione Commenti
I dati saranno usati esclusivamente per e-mail sulle nostre novità e i nostri eventi. Commentando qui sotto, autorizzi Gloria Bicci S.r.l.s. al trattamento dei dati personali ai sensi del Regolamento (UE) 2016/679. Per ulteriori informazioni sul trattamento dei dati personali, per modificare le proprie scelte e revocare il consenso, si prega di leggere la nostra Web Privacy Policy e Cookie.
12 Commenti
Invia un commento
Nuovi consigli ogni mese
Ogni mese pubblicherò nuovi consigli di lettura e libri che mi hanno toccato in qualche modo. Resta aggiornato su tutti i contenuti extra!
Organizza un Evento
Contatta l'Agente
Contatta l'Autrice
Iscriviti alla newsletter!
Scopri quando usciranno i prossimi articoli trattati nel libro e già elencati nella pagina Blog.
PS: I tuoi dati non saranno visibili agli altri utenti.
Sono sempre io, la Luisa che ha postato un commento sulle citazioni. Sono ormai diventata una fan di Gloria e adoro tutto quello che sta facendo su questo nuovo sito, che da quello che capisco è nato ieri o l’altro ieri. A proposito dell’Allende e del suo modo di scrivere devo dire che condivido il pensiero di Gloria quando, con una metafora, parla della bellezza di un palazzo eretto senza necessità di piazzare delle impalcature per riferirsi allo stile di scrittura di Allende. Io ho letto tutti i romanzi di questa grande scrittrice che apprezzo moltissimo.
Sono una appassionata degli scrittori sud-americani. Hanno la capacità di farti vivere in un mondo surreale rendendolo allo stesso tempo reale. Io mi ci perdo nel loro mondo ❤️
Ho letto molti anni fa il primo romanzo dell’Allende “La casa degli spiriti” che mi è piaciuto molto. Ultimamente ho letto in due giorni “Il Regno del Drago d’Oro” e subito dopo ho comprato il secondo libro di questa trilogia. Purtroppo non riesco ad appassionarmi come al primo, ma seguirò il consiglio di Gloria e lo riprenderò in considerazione.
l’ isola sotto il mare ci ricorda quanto sia un privilegio essere un intellettuale e quanta responsabilità ci sia in questo privilegio. Non ho letto lungo petalo di mare ma grazie Gloria, quando avrò finito di leggere il tuo libro sicuramente lo farò. Intanto mi godo la bellezza del tuo palazzo, costruito con cura e passione.
Il libro postato non l’ho letto ancora,ne ho letti tanti altri di Isabel Allende,sono rrivata alla conclusione che sono libri che si leggono con immenso piacere per la leggerezza con cui scorrono,generando profonde emozioni.
Pensando ai libri che ripercorrono le storie delle Famiglie, mi vengono subito in mente i grandi classici e penso, innanzitutto alle due opere russe de “I fratelli Karamazov” e “Guerra e pace”. Li ho letti quando ero una ragazza e li ho amati molto. Non ho ancora letto il libro consigliato da Gloria (che comprerò), e devo dire che questo genere letterario mi affascina molto. Voglio riprendere in mano i due libri russi sopra citati, per capire dopo quarant’anni, che tipo di emozioni mi trasmettono.
Anna. Anch’io apprezzo molto i grandi classici sulle storie di famiglia ed in modo particolare quelli che oltre a raccontare le storie di famiglia nel corso del tempo, descrivono i periodi storici in cui sono ambientate, immergendo il lettore nella realtà sociale e culturale del periodo descritto. Tra questi, ho molto amato, per rimanere nel nostro Paese, quel capolavoro che è il Gattopardo.
Wilbur Smith è in assoluto il mio autore preferito. Ho letto quasi tutti i suoi libri. Ho fatto una pausa di lettura dei suoi romanzi circa una decina di anni fa, quando forse mi sentivo più radicato alla vita ordinaria, e mi davano un po’ fastidio tutti i suoi personaggi troppo superuomini, troppo belli, troppo ricchi, insomma troppo di tutto. L’ho poi ripreso a leggere perché mi son detto che nei romanzi l’autore può scegliere di dare il ruolo che più gli piace ai suoi protagonisti e così fa Smith e ho ripreso a comprare i suoi romanzi capendo che mi faceva bene ogni tanto evadere dalla mia vita ordinaria e rivivere luoghi, periodi e tematiche di altri tempi.
A proposito dell’argomento del razzismo che ancora è presente in molti Paesi, nonostante siano stati fatti passi da giganti nel cercare di cambiare la mentalità della gente, ritengo che in quei Paesi dove esistono già delle leggi a tutela dei diritti umani e contro ogni discriminazione, il problema può essere facilmente risolto attraverso la seria applicazione delle sanzioni per chi non le rispetta e, a questo proposito, la tecnologia moderna è di grande aiuto per portare alla luce episodi che, diciamocelo francamente, senza questi mezzi verrebbero messi a tacere; v. per tutti i video che riprendono atti di violenza contro le persone di colore.
Wilbur Smith piace non solo agli uomini, ma anche alle donne. Mi chiedo come faccia a rappresentare così bene personalità femminili come le protagoniste dei suoi romanzi. Ho trovato eccezionale La spiaggia infuocata con la protagonista Centaine che riesce ad attraversare, grazie all’aiuto di una coppia di boscimani, il deserto del Kalahari, e che nel successivo romanzo Il potere della spada fa parte della ricca borghesia bianca del Sud Africa in contrapposizione alla popolazione nera sfruttata e maltrattata. Nei libri di Smith il tema politico dell’Apartheid è frequente e grazie all’ambientazione della maggior parte dei suoi romanzi in Sud Africa ho ripercorso tutto il cammino che ha portato alla parità, almeno dal punto di vista formale, tra i bianchi e i neri.
Suggerisco di leggere i romanzi di questo grande scrittore che sa anche deliziare il lettore, con dovizia di particolari, descrivendo la bellezza dei colori e dei paesaggi dell’Africa.
Non sapevo che avessero scritto un libro su Fiorenzo Carpi e ringrazio Gloria per questa informazione. Lo comprerò senz’altro perché ho avuto l’onore di conoscerlo così come ho conosciuto e frequentato Carla. Che persone meravigliose, entrambe. Fio’, come lo chiamavamo noi tutti, era un perfetto gentleman e uomo di altri tempi, per non parlare del Maestro Carpi, competente e preciso nel suo lavoro, con un talento smisurato e una creatività innata che ti lasciava senza parole perché non te l’aspetti da un tipo che non se la tira dietro ed in definitiva, da una persona semplicemente romantica, come le sue stupende musiche. Per concludere, la mia opinione sul modo di essere di artisti riservati come Fiorenzo Carpi, è che non si può cambiare la personalità di nessuno e sta alle persone che sanno riconoscere il valore di questi artisti, attivarsi affinché abbiano il giusto posto che si meritano.
Avvincente la storia della famiglia Florio, grande protagonista della storia della Sicilia dell’Ottocento. La scalata economica e sociale di due fratelli calabresi che intuiscono la grande opportunità che la piazza di Palermo, ricca e vivace, offre a chi possiede spirito di intraprendenza, e voglia di portare innovazioni nell’industria e nel commercio. Costruiscono un impero economico scalzando sempre di più i nobili dai posti di potere, fino alla politica, fino alle corti d’Europa, verso il dominio navale del Mediterraneo, verso l’acquisto dell’intero arcipelago delle Egadi.
Palazzi e fabbriche, navi e tonnare, sete e gioielli sono l’eredità che si trova ad amministrare “Ignazziddu” protagonista dell’Inverno dei Leoni. Ventenne e abituato solo a “godere” della ricchezza e dello stato sociale della famiglia, fa investimenti sbagliati, si fa ingannare dai collaboratori, fino a sperperare l’immenso patrimonio della famiglia.
Ottima l’inquadratura storica che apre ogni capitolo e ottima la descrizione delle due grandi donne e mogli, che giocano un ruolo altrettanto importante nell’ascesa della famiglia. Forse perché preferiamo i vincenti che il primo libro mi ha appassionato di più, anche se in fondo mi fa tenerezza Ignazziddu il perdente.
Comprerò senz’altro il libro consigliato da Gloria . Penso che si potrebbe dire che viaggiare ci aiuta a saltar fuori dalla ruggine delle abitudini e a rimettere in moto certi pezzi di noi che nella vita di ogni giorno si sono più o meno inceppati.
Viaggiare è nutrimento per l’Anima: quando viaggiamo possiamo capire molte cose di noi stessi. E spesso è proprio mentre siamo in viaggio che ci rendiamo conto delle cose della nostra vita che non ci piacciono più e cominciamo a considerare un cambiamento.
Epicuro sosteneva che “la meditazione sulla vita e quella sulla morte, sono la medesima cosa”. E allora, se vogliamo preparare il terreno per coltivare nuove possibilità d’essere occorre innanzitutto accettare di lasciar andare ciò che ne impedisce la nascita.